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Visualizzazione dei post da 2011

la famiglia: sociologia del mutamento

Il grado zero dell'ospitalità

un modulo su "L'intruso" a partire da Jean-Luc Nancy prima parte della lettura di L'intruso di Jean-Luc Nancy L'intruso (seconda parte) L'intruso (terza parte) L'intruso (quarta e ultima parte) Gabriella Baptist, L'intruso (recensione) Donazione e trapianti (report 2010) Giorgio Dell'Arti, Dal traffico d'organi alle liste d'attesa (numeri) 2876 trapianti, 9489 in attesa (numeri) turismo e trapianti (Avvenire, 7.11.2008) T urismo per il trapianto negli Stati Uniti (link inattivo) Daniele Garritano, Fuori posto Edward W. Said, Sempre nel posto sbagliato. Autobiografia (scheda libro)
Prodotti di qualità e alto artigianato al centro dell’incontro con Eugenio Muzzillo dell’azienda vitivinicola Terre del Gufo. Cru, terroir , magliocco, le parole del paesaggio e la follia descrittiva dei linguaggi del vino, insieme alla degustazione del Portapiana e del Timpamara, venerdì 24 giugno alle 14.00 in aula SSP5 cubo 1A, ad uso (e consumo) degli studenti di Sociologia dei consumi Una degustazione didattica che non recide il rapporto tra teoria e pratica.

droghe e farmaci

giusto poche slide per situare l'approccio tradizionale alla sociologia dei consumi Giorgio Grossi, Introduzione alla sociologia del consumo ONU: sul consumo di cocaina OEDT 2010 nel 2010 abbiamo sniffato parecchio nel 2011 è calato 'u ddollaro (in calo il consumo di droghe) sul consumo di farmaci se i più venduti sono i farmaci che contrastano il colesterolo ... allora si capisce il martellamento di Danacol  (con Raffaella Carrà) e come andiamo a osteoporosi femminile? per non parlare del Cialis e del Viagra hai capito gli israeliani! vuoi sapere cosa ne pensa Celani? sul consumo di monnezza in Campania

Marche di santità

acque minerali e generi di largo consumo S. Benedetto S. Bernardo Sangemini S.Giacomo S.Michele Santa Croce Sant’Anna di Vinadio Santo Stefano Amaro dell’abate Angelica Angelus San Fagiano Elisir del prete Djesus S.Rocco Agnus dei Belzebù Du diable Devil’s Devil’s kiss du demon Lucifer San Miguel Battistero Paradiso Farina della Madonna delle Grazie Lacrima christi Chartreuse Benedectine San Francesco San Francesco di Paola San Marzano Sangue di Giuda Santa Margherita Santa Maria Sant’Andrea Sant’Ippolito Scaccia diavoli Vin Santo Pan degli Angeli Pasta della Madonna di Verolengo San Rocco San Carlo San Daniele San Domenico Sangiorgio SantaRosa Sant’Orsola Terra dei monaci Tre Marie

Brand est consequentia naming

"Nomina non sunt consequentia rerum" Jacques Lacan "Brand est consequentia naming" Vincenzo Rovella Episteme, da "Scambi di idee sui fatti del mondo" (11-06-2003) --------------------------------------------------------------------------- "Perché mai, quando ci capita di veder comparire qualcuno di cui abbiamo appena fatto nome, lo accogliamo esclamando lupus in fabula! Cosa c'entra il lupo ? Questo modo di dire é quanto resta di un'antichissima credenza. Il lupo, così l'orso, la donnola, il serpente e tutta una lunga serie di animali, sin dai tempi lontanissimi erano considerati animali pericolosi, animali-demoni, non li si doveva nominare (o li si doveva chiamare con un altro nome, con un nome grazioso, un vezzeggiativo), per evitare, menzionandoli esplicitamente, la loro apparizione nefasta, l'intervento malvagio del loro potere. Il nome era indissolubilmente legato all'oggetto. Non si distingueva chiaramente tra il nome e la c

Sul naming

“ Dar voce, evocare, significa costituire nel campo dell’essente ciò che non vi era. La voce, in quanto appello all’essere, crea dal nulla quello che non era. La vocazione soggettiva dipende dunque dall’essere chiamato del soggetto a un suo posto per l’Altro. E’ questa la funzione essenziale di quell’Altro, primario per ogni soggetto, che chiamiamo con qualche approssimazione la madre. La madre è chi insegna a parlare, è chi chiama* ad essere un soggetto. Tale vocazione essenziale del soggetto è significata ed è rappresentata nell’assegnazione del nome, ma non coincide con essa. Il fatto di essere individuato da un nome proprio assegna al soggetto un posto nell’essente. Ma il nome proprio può solo rinviare a tele vocazione, non esprimerla. Il vero nome del soggetto non è il suo nome proprio, ma la vocazione stessa che lo ha esposto alla luce del simbolico**, è l’attesa a riempire la quale esso è stato ‘chiamato’ “. Ettore Perrella, Il tempo etico (o la ragione freudiana), Biblioteca de

Sociologia dei consumi - Bibliografia e risorse web

a proposito di marchi, marche, logo e no-logo Klein Naomi - No logo. Economia globale e nuova contestazione Marketing Moving: l'approccio semiotico. Analizzare il mix di comunicazione, gestirne gli effetti di senso Bibliografia Vanni Codeluppi, La vetrinizzazione sociale. Il processo di spettacolarizzazione degli individui e della società, Bollati Boringhieri, 2007 Massimo Celani, Vendere paesaggi (pre-prints a giorni disponibili alla Leucam) Risorse web Vanni Codeluppi, Verso la marca relazionale, 2000 Andrea Zannin, La dimensione patemica di Barilla Stefano Traini, Estesie di marca. Aspetti sensoriali e somatici della brand communication il mito del last minute, intervista a Vanni Codeluppi note su “Il biocapitalismo” di Vanni Codeluppi note su “Il potere della marca” di Vanni Codeluppi consumi scostumati

locandina corso

Sociologia dei consumi Massimo Celani anno accademico 2010-11 Cdl in Valorizzazione dei Sistemi Turistico-Culturali lunedì ore 14.00 - 16.00 venerdì ore 14.00 - 17.00 SSP5 cubo 1A inizio corsi venerdì 20 maggio

Sociologia dei consumi - Programma

Assaggiare immagini, cibarsi di retorica (panel di degustazione) Dio è in ogni logo (naming, branding, packaging) Vendere paesaggi. Dai “mondi possibili” e gli “stili di vita”, alla marca relazionale e alla dinamica inscape/landscape Lo scout e lo stalker. Figure del turismo estremo Introduzione all’enotica ( feat. sommelier AIS) Il balletto delle etichette Retorica dell’acqua Fenomenologia del pane Barilla e la retorica della famiglia Ikea e la sociologia del mutamento Immunitas. Retorica del bifidus acti-regularis Il mondo esterno visto dall’interno. Advertising e automobili Nomadismo e turismo religioso ( special guest : Pino Stancari s.J .) Tra beni confiscati e consumo critico ( feat . Mimmo Nasone, Libera)

Sociologia dei consumi

Corso di laurea in Valorizzazione dei sistemi turistico-culturali anno accademico 2011-2012 Che cosa è il brand, il logo o marchio. Parola o immagine aggiunta, o sovrapposta, ad un prodotto-servizio. Fonte, di per sé, di valore. In francone (il dialetto tedesco parlato dai Franchi, nell'alto medioevo) il verbo brennan sta per 'ardere', 'bruciare'. Brand sta per 'incendio', 'cosa che brucia', e quindi metaforicamente per 'spada fiammeggiante'. Brand è anche, più umilmente, il pezzo di legno incandescente, il 'tizzone'. I significati si mantengono straordinariamente costanti in tutta l'area germanica. Fino al tedesco moderno: brennen sta per 'bruciare', e der Brand è tanto 'l'incendio' che 'il tizzone’. Da brand il latino medievale branda, la 'brughiera', alla quale può essere facilmente appiccato il fuoco. Da brand l'antico francese brant , poi brand , brande , e l'italiano brando