Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da maggio 22, 2011

Marche di santità

acque minerali e generi di largo consumo S. Benedetto S. Bernardo Sangemini S.Giacomo S.Michele Santa Croce Sant’Anna di Vinadio Santo Stefano Amaro dell’abate Angelica Angelus San Fagiano Elisir del prete Djesus S.Rocco Agnus dei Belzebù Du diable Devil’s Devil’s kiss du demon Lucifer San Miguel Battistero Paradiso Farina della Madonna delle Grazie Lacrima christi Chartreuse Benedectine San Francesco San Francesco di Paola San Marzano Sangue di Giuda Santa Margherita Santa Maria Sant’Andrea Sant’Ippolito Scaccia diavoli Vin Santo Pan degli Angeli Pasta della Madonna di Verolengo San Rocco San Carlo San Daniele San Domenico Sangiorgio SantaRosa Sant’Orsola Terra dei monaci Tre Marie

Brand est consequentia naming

"Nomina non sunt consequentia rerum" Jacques Lacan "Brand est consequentia naming" Vincenzo Rovella Episteme, da "Scambi di idee sui fatti del mondo" (11-06-2003) --------------------------------------------------------------------------- "Perché mai, quando ci capita di veder comparire qualcuno di cui abbiamo appena fatto nome, lo accogliamo esclamando lupus in fabula! Cosa c'entra il lupo ? Questo modo di dire é quanto resta di un'antichissima credenza. Il lupo, così l'orso, la donnola, il serpente e tutta una lunga serie di animali, sin dai tempi lontanissimi erano considerati animali pericolosi, animali-demoni, non li si doveva nominare (o li si doveva chiamare con un altro nome, con un nome grazioso, un vezzeggiativo), per evitare, menzionandoli esplicitamente, la loro apparizione nefasta, l'intervento malvagio del loro potere. Il nome era indissolubilmente legato all'oggetto. Non si distingueva chiaramente tra il nome e la c

Sul naming

“ Dar voce, evocare, significa costituire nel campo dell’essente ciò che non vi era. La voce, in quanto appello all’essere, crea dal nulla quello che non era. La vocazione soggettiva dipende dunque dall’essere chiamato del soggetto a un suo posto per l’Altro. E’ questa la funzione essenziale di quell’Altro, primario per ogni soggetto, che chiamiamo con qualche approssimazione la madre. La madre è chi insegna a parlare, è chi chiama* ad essere un soggetto. Tale vocazione essenziale del soggetto è significata ed è rappresentata nell’assegnazione del nome, ma non coincide con essa. Il fatto di essere individuato da un nome proprio assegna al soggetto un posto nell’essente. Ma il nome proprio può solo rinviare a tele vocazione, non esprimerla. Il vero nome del soggetto non è il suo nome proprio, ma la vocazione stessa che lo ha esposto alla luce del simbolico**, è l’attesa a riempire la quale esso è stato ‘chiamato’ “. Ettore Perrella, Il tempo etico (o la ragione freudiana), Biblioteca de

Sociologia dei consumi - Bibliografia e risorse web

a proposito di marchi, marche, logo e no-logo Klein Naomi - No logo. Economia globale e nuova contestazione Marketing Moving: l'approccio semiotico. Analizzare il mix di comunicazione, gestirne gli effetti di senso Bibliografia Vanni Codeluppi, La vetrinizzazione sociale. Il processo di spettacolarizzazione degli individui e della società, Bollati Boringhieri, 2007 Massimo Celani, Vendere paesaggi (pre-prints a giorni disponibili alla Leucam) Risorse web Vanni Codeluppi, Verso la marca relazionale, 2000 Andrea Zannin, La dimensione patemica di Barilla Stefano Traini, Estesie di marca. Aspetti sensoriali e somatici della brand communication il mito del last minute, intervista a Vanni Codeluppi note su “Il biocapitalismo” di Vanni Codeluppi note su “Il potere della marca” di Vanni Codeluppi consumi scostumati