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Visualizzazione dei post da 2022

100% pura creatività calabrese

di Alessandro Chidichimo  200MILA BISONTI AMERICANI PER LA CALABRIA "Cinghiali? Saranno solo un ricordo!" Ecco la dichiarazione del Presidente della Regione Calabria che ha appena firmato un accordo con una tribù d'indiani d'America per importare 200 mila bisonti americani per ripopolare gli altipiani calabresi. Effetto collaterale oltre al rilancio del turismo venatorio, sarà di porre fine all'annoso problema dei cinghiali, visto che i bisonti sono nemici naturali del cinghiale. Intrepido come Buffalo Bill, il Presidente della Regione Calabria non ha paura di niente. Dopo tutte le grandi iniziative dell'ultima settimana non c'è problema che non trova soluzione e non c'è soluzione che non diventi una grande opportunità. Se qualcuno già lo chiama Balla coi Lupi, lui con la modestia che lo contraddistingue si schernisce: "Da piccolo leggevo Tex e giocavo con gli amici a sputazzate con le cerbottane come fucili. Questa idea mette insieme il passato e

Ohhh (Oggi)

  engage.it/ Ermanno Cavazzoni, consigli al rovescio Se dovessi dare dei consigli ad uno a cui viene voglia di scrivere, gli direi: parti dalle interiezioni, che forse sono la parte più negletta della lingua scritta: ah, ahimè, porco cane eccetera, sono la parte più trascurata e invisa alla scuola. Gli direi: parti da un bel “oh perbacco”, da cui poi ne consegue qualcosa; non ogni persona dice “oh perbacco”, e lo si dice in situazioni particolari, con addosso una carica di sorpresa e anche di perbenismo, per cui c’è già tutto un abbozzo di personalità del personaggio parlante, che se avesse detto invece “vacca d’un cane”, io lo avrei già classificato come un rozzo e un banale, con tutto quello che ne consegue, anche un po’ di schifo per una tale greve personalità. Preferisco in genere i tipi che dicono perbacco. (...) Per la madosca

Class Action contro Putin

  Caro energia affaritaliani.it Giletti oltre il ridicolo Putin: crimini di guerra

In ricordo di Paolo Mauri e di Riccardo Garrone

Un caffé con San Pietro  a proposito di uno spot che manda i poeti in cielo l'ultima parola di Paolo Mauri 13 aprile 2001 In questi giorni non è difficile imbattersi in una pubblicità televisiva in cui, per burla, si promette ai poeti la salvezza sotto forma di paradiso tra le nuvole dove non si fa altro che bere un noto caffè. Per salvarsi c'è chi dice di aver scritto l'Infinito e anche T'amo pio bove.  È uno scherzo, d'accordo, ma non sarebbe sbagliato dire che le poesie sono un po' anche di chi le legge e non solo di chi le ha scritte. Con le più note (che tutti subito riconoscono) succede un po' quello che accade con i monumenti celebri di cui i cittadini di questa o quella città si sentono un po' proprietari e custodi per esserci vissuti accanto. Studiare o meglio godere un'opera d'arte significa dunque condividerla. Ed è un peccato che mentre l'architettura e un po' di arte stando sotto gli occhi di tutti continuino ad essere vissu

Coop For Africa

  Per qualcuno ... Cliente: Coop Italia Agenzia: I’m not a robot Direttori creativi: Giovanni Porro e Luca Cinquepalmi Copywriter Senior: Anna Triolo Art Director Senior: Nathalie Schwitter General Manager: Alessandra Schwitter Account Director: Stefania Pappalettera Account Manager: Vittoria Bassetti Casa di Produzione: Mercurio Execdutive Producer: Desiree Castelli Post e Color: Red Line Audio: Screenplay Fotografia: Annie Spratt, Hans Eiskonen, Joshua Hanson a volte la pubblicità riesce a cifrare molto bene ciò che qualcuno non vuole o fa finta di non capire (ad esempio questi stronzi fobici e narcisi) Ci siamo già passati (nel 1964) interrogazioni De Pascalis, Usvardi e Baldani Guerra, « per conoscere i criteri e gli indirizzi con cui è stata impostata e sarà realizzata la campagna nazionale antipoliomielitica col metodo Sabin » (648). + risposta del Ministro Mancini Altro che "dittatura sanitaria": Festival della scienza di Genova 2019, cfr. la lectio magistralis di Gilb